Dopo la morte di mio figlio, il mio ragazzo se ne andò. Ciò che scoprii dopo mi devastò ancora una volta.

I suoi giocattoli preferiti erano sistemati ordinatamente, una candela tremolava dolcemente e c’erano foto incorniciate di lui sparse per tutta la stanza.

 

I miei occhi si riempirono di lacrime quando capii cosa significava: mentre mi incoraggiava a guarire, lei portava dentro di sé in silenzio il suo dolore per tutto il tempo.

 

 

Mi confessò in lacrime che aveva amato mio figlio come se fosse suo e che si era trasferita non per sfuggirmi, ma per nascondere il suo dolore, così che potessi iniziare a guarire senza sentire il suo peso.

 

In quel momento ho capito la profondità del nostro legame.

 

Il dolore ci era costato molto, ma mi aveva anche mostrato il potere dell’amore e dell’amicizia.

 

 

Abbiamo pianto insieme, condividendo finalmente il dolore che entrambi avevamo tenuto dentro.

 

A volte le persone che ci spingono ad andare avanti soffrono altrettanto; lo fanno solo in silenzio.