Ha nascosto la sua amante nel nostro seminterrato, quindi ho svelato tutto al baby shower

Col senno di poi, gli indizi c’erano già da tempo.

Profumi sconosciuti, commissioni notturne per cose che non abbiamo mai usato e acquazzoni improvvisi prima del lavoro.

Ho ignorato il sospetto, finché non ho visto un’ombra muoversi nel seminterrato mentre lui era “fuori”.

A disagio ma determinato, aspettai il suo prossimo viaggio notturno.

Quando se ne andò, scesi furtivamente le scale… ed eccola di nuovo. La sua risata.

Poi la sua voce: “Non ne ha idea. Avrebbe dovuto capirlo ormai.”

Fu allora che la rabbia prese il sopravvento. Non urlai. Non piansi. Elaborai un piano.

Il giorno dopo ho comprato venti ratti da pasto.

Quella notte, mentre le risate risuonavano dal basso, aprii la gabbia e lasciai che la natura facesse il suo corso.

Poi ho chiuso la porta del seminterrato e l’ho chiusa a chiave.

Al mattino, Evan scoppiò nel panico, sudato e infuriato.

Ma avevo già finito.

Gli ho consegnato i documenti del divorzio che avevo conservato da un momento difficile del nostro matrimonio.

Iniziò a scusarsi.

Non ho detto una parola. Me ne sono andato e basta.

Ora vivo in un quartiere tranquillo, in una casa che è completamente mia.

Niente sussurri. Niente bugie. Solo calma.

E questa volta, l’unica voce in casa… è la mia.