Queste 3 verdure hanno un alto rischio di cancro. Scoprilo in anticipo per evitarle e dillo ai tuoi cari!

Innanzitutto, le verdure hanno generalmente un effetto protettivo contro il cancro, non ne sono la causa. Innumerevoli studi condotti da istituzioni come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’American Institute for Cancer Research (AICR) e la Harvard School of Public Health sottolineano i benefici di una dieta a base vegetale.

Le verdure offrono:

  • Antiossidanti
  • Fibra
  • Fitochimici
  • Vitamine e minerali

Questi nutrienti aiutano ad alleviare l’infiammazione, a prevenire danni al DNA e a migliorare la risposta immunitaria, fondamentali per ridurre il rischio di cancro.

Da dove viene dunque la paura?

Nonostante gli enormi benefici, sono emerse alcune preoccupazioni riguardo a verdure inquinate, eccessivamente lavorate o consumate in modo improprio. Questi casi rari ma reali sono stati amplificati in post fuorvianti come quello nella tua immagine.

Leggiamo 3 contesti reali in cui le verdure potrebbero essere collegate indirettamente al cancro solo se maneggiate male:

1. Verdure con alti residui di pesticidi

Alcune verdure, soprattutto quelle a foglia verde come spinaci, cavolo riccio o zucche (come quella mostrata nell’immagine), spesso si trovano in cima alla lista della “Sporca Dozzina” stilata dall’Environmental Working Group (EWG). Si tratta di verdure che spesso contengono alti livelli di residui di pesticidi.

Pesticidi come organofosfati e glifosato hanno sollevato preoccupazioni in merito al rischio di cancro in studi a lungo termine su animali e in alcune ricerche osservazionali sull’uomo. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha considerato il glifosato “probabilmente cancerogeno per l’uomo” (Gruppo 2A).

Suggerimento per la prevenzione:

Lavare accuratamente tutte le verdure. Verificare la scelta di prodotti biologici per individuare quelli ad alto rischio. Sbucciare alcune verdure o immergerle in acqua salata o bicarbonato di sodio può ridurre i residui.

2. Verdure sottaceto o conservate (in eccesso)

In alcune diete asiatiche, le verdure sottaceto sono un alimento base. Tuttavia, il consumo prolungato di verdure molto salate, fermentate o conservate è stato collegato a una maggiore incidenza di cancro allo stomaco, in particolare nei paesi dell’Asia orientale come Corea e Giappone.

Gli studi suggeriscono che l’elevato contenuto di sale potrebbe danneggiare la mucosa dello stomaco e che le nitrosammine (formate durante il processo di marinatura) potrebbero essere cancerogene.

Suggerimento per la prevenzione:

Il consumo occasionale è accettabile, ma evitate di esagerare con i sottaceti molto salati, soprattutto quelli fatti in casa e conservati in modo improprio. Conservate sempre le verdure sottaceto in frigorifero e consumatele entro un lasso di tempo ragionevole.

3. Verdure marce o ammuffite

Le verdure conservate in modo improprio, soprattutto quelle tenute in ambienti umidi, possono sviluppare micotossine, tossine naturali prodotte da alcune muffe. Una delle più pericolose è l’aflatossina, comunemente presente nelle arachidi o nel mais ammuffiti, ma può proliferare anche su verdure avariate.

Le aflatossine sono strettamente collegate al cancro al fegato, soprattutto nelle regioni in cui gli standard di conservazione degli alimenti sono scarsi.

Suggerimento per la prevenzione:

Non consumare mai verdure viscide, ammuffite o che emanano un cattivo odore. Anche tagliare la parte visibilmente ammuffita potrebbe non essere sufficiente, poiché le tossine possono espandersi in modo invisibile.

Cosa dovresti VERAMENTE evitare

Sebbene le verdure in sé raramente costituiscano un problema, ecco alcuni fattori alimentari realmente collegati all’aumento del rischio di cancro:

  • Carni rosse e lavorate (collegate al cancro del colon-retto)
  • Alcol
  • Bevande zuccherate (collegate ai tumori correlati all’obesità)
  • Alimenti carbonizzati o troppo cotti (ammine eterocicliche e idrocarburi policiclici aromatici)
  • Alimenti ultra-processati (poveri di nutrienti, ricchi di additivi)